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FAQ

Radiografia

Viene definita radiografia (RX) lo studio di un segmento scheletrico (mano, polso, gomito, ...) o di un distretto (torace, addome,…) attraverso l’utilizzo di radiazioni elettromagnetiche di tipo X. Tali radiazioni, che vengono emesse dall’apparecchiatura radiologica, attraversano il corpo del paziente perdendo di intensità e riescono ad imprimere su un sistema fotosensibile, (analogamente ad un sistema fotografico), l’immagine del segmento o distretto studiato. L’immagine che ne deriva, viene elaborata, interpretata (referto radiologico), archiviata e consegnata al paziente su pellicola, cd o dvd.

Un esame radiologico viene essenzialmente svolto per poter documentare la degenerazione ossea (nota come artrosi), l’alterazione infiammatoria (artrite), le fratture a seguito di traumi o incidenti, ma anche eventuali metastasi o lesioni ossee in genere.

L’esecuzione di un esame radiologico (o RX) non necessita di particolari preparazioni. Un consiglio è quello di indossare un abbigliamento idoneo all’effettuazione dell’esame; (esempio: una maglietta di cotone senza pizzo per eseguire radiografie del torace e della colonna); inoltre, si consiglia di liberare la parte in esame da preziosi e bigiotteria (come ad esempio anelli, braccialetti e orologio nel caso di mano e polso).

E’ raccomandato avere con sé referti degli esami precedenti, i quali possono essere utili al personale tecnico per eseguire un esame corretto e al personale medico per la composizione di un referto completo.

Le radiazioni X hanno con se un alto tasso energia e per questo motivo riescono a modificare la materia che incontrano causandone un danno.Il danno nel caso di un esame radiologico ha un’incidenza di tipo probabilistico, ovvero vi è una bassissima probabilità di arrecare un danno. Il Centro Diagnostico Aranzulla attua tutte le misure mirate alla protezione dalle radiazioni per ridurre al minimo il rischio di provocare un danno al paziente.Il nostro centro diagnostico è dotato di apparecchiature di ultima generazione (di tipo digitale diretto) che permettono di ottenere eccellenti immagini con una notevole riduzione della dose di radiazioni somministrate.

Tutte le pazienti che sospettano o sono certe di essere in stato di gravidanza dovrebbero comunicarlo al personale tecnico, prima di giungere presso il nostro centro per sottoporsi ad un esame radiologico.Questi casi vengono valutati dal dott. Giuseppe Aranzulla, il quale può consigliare una riprogrammazione della radiografia o la sua esecuzione, condividendo la decisione con la paziente che, debitamente informata, dispone consapevolmente (consenso) della propria salute come previsto dalla Costituzione.

Assolutamente no. In radiologia non ci sono sorgenti radioattive (come in medicina nucleare). Dopo l’esame si può tranquillamente entrare in contatto con altre persone, bambini compresi.

Ecografia

L’ecografia è un esame diagnostico non invasivo, che non utilizza radiazioni ionizzanti; si basa sul principio dell'emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore, emesse da una particolare sonda appoggiata sulla cute del paziente. Questo esame permette di osservare organi, ghiandole, vasi sanguigni, strutture sottocutanee ed anche strutture muscolari e tendinee in molte parti del corpo. La frequenza delle onde ultrasonore viene selezionata, tenendo presente che frequenze maggiori hanno un maggiore potere risolutivo dell'immagine, ma penetrano meno in profondità nel soggetto. Tali ultrasuoni sono generati da un cristallo piezoceramico inserito in una sonda che viene posta a diretto contatto con la cute del paziente, con l'interposizione di un apposito gel, non tossico, il cui compito è di eliminare l'aria interposta tra sonda e cute del paziente, e di permettere agli ultrasuoni di penetrare internamente al segmento anatomico; la stessa sonda è progettata per ricevere il segnale di ritorno, che viene opportunamente elaborato da un computer e presentato su un monitor ad altissima risoluzione.

L’ecografia rappresenta un esame standard ed essenziale per lo studio del corpo umano, fatta eccezione della parte scheletrica e delle strutture interne alla scatola cranica. Gli ultrasuoni emessi dalla sonda infatti non ci permettono di analizzare le strutture ossee.Gli esami ecografici sono molto utilizzati per analizzare le varie strutture anatomiche del collo (tiroide, linfonodi), dell’addome (fegato, reni, milza, pancreas, ecc.), della pelvi (vescica, utero, ovaie, prostata), delle arterie (carotidi, aorta, ecce.), delle vene e dell’apparato muscolare (muscoli, tendini, legamenti), essendo in grado di precisare le alterazioni strutturali presenti in numerose malattie.E’ possibile inoltre ottenere informazioni anche sul flusso del sangue negli organi esplorati mediante gli esami eco-Doppler e color Doppler.

Assolutamente no; l'ecografia non prevede emissione di radiazioni di tipo X. Nell’ecografia l’attraversamento dei tessuti da parte degli ultrasuoni non comporta conseguenze apprezzabili; non sono stati finora documentati effetti dannosi imputabili all’ecografia; viene quindi considerato un esame privo di rischi e senza alcuna controindicazione.Per questo motivo, può essere effettuata con una certa frequenza nel caso in cui si metta in evidenza la necessità di eseguire ripetute indagini in presenza di patologie note a scopo di monitoraggio.

Dipende dal tipo di ecografia. Alcuni esami, non richiedono alcuna preparazione pre-esame, come ad esempio una ecografia del collo, dei muscoli, delle articolazioni; invece, è necessaria la preparazione per lo studio dell’addome e della pelvi, che verrà comunicata al momento della prenotazione dell’esame.

TAC CONE BEAM

Il Cone Beam è un sistema recentissimo di TAC dentale (TAC aperta), che ha rivoluzionato il mondo della radiologia digitale e dell'ortodonzia. Infatti, essa riesce ad effettuare le tradizionali TAC con un fascio conico (appunto il cone beam), ma soprattutto è capace di ottimizzare il livello di esposizione ai Raggi X, realizzando una drastica riduzione della dose di radiazioni a cui si espongono i pazienti (circa 30-60 volte inferiore ad una convenzionale TAC), con la stessa qualità e precisione d'immagine. Il tutto viene eseguito con la metodica di ricostruzione 3D e uniformità delle misurazioni in scala 1:1; in questo modo, è possibile avere una visione più dettagliata, effettuare diagnosi in modo più rapido e preciso e raggiungere risultati di maggior successo. Per i bambini, la dose di radiazioni viene ancor di più diminuita dall'apposito programma pediatrico di esposizione.

Questo nuovo sistema di Tac dentale utilizza una tecnologia avanzata mirata allo studio del distretto cranio-facciale, delle arcate dentarie nella valutazione e programmazione di interventi di implantologia, valutando le caratteristiche morfo-strutturali, lo spessore e l’altezza dell’osso alveolare nei punti di interesse implantare. Viene utilizzato in chirurgia orale e maxillo-facciale, nella valutazione pre-operatoria di denti inclusi ed in particolare, dei terzi molari per stabilire con esattezza i rapporti con il canale mandibolare. Non essendovi un’alta dose di esposizione, è possibile utilizzare la TAC cone beam anche in alcuni casi di endodonzia e periodonzia. Un altro possibile campo di applicazione è quello otorinolaringoiatrico, soprattutto nei bambini, dove la riduzione della dose di radiazioni rispetto alla TAC convenzionale è più marcata e dunque è possibile analizzare il massiccio facciale ed in particolare le fossa nasali ed i seni paranasali.

L'esame ha la durata di pochi secondi e può essere comodamente eseguito sia in piedi che in posizione seduta; il paziente viene invitato ad appoggiare il mento su un apposito poggiatesta che facilita il corretto posizionamento. Il tomografo Cone Beam assomiglia ad un ortopantomografo ed il paziente viene posizionato come se stesse eseguendo un esame di ortopantomografia delle arcate dentarie con durata dell'esame superiore di solo qualche secondo. Il design dell’apparecchiatura aperto non risulta essere opprimente neanche per quei pazienti sofferenti di claustrofobia.

Grazie all'acquisizione di immagini in formato tridimensionale (3D), si riescono ad ottenere ulteriori informazioni e dettagli anatomici rispetto a quanto si può evincere col telecranio che è rimane una rappresentazione bidimensionale (2D).

MOC - Mineralometria Ossea Computerizzata

La Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) è la tecnica di riferimento utilizzata per valutare la mineralizzazione delle ossa; l’apparecchio misura il Contenuto Minerale Osseo (BMC) e la Densità Minerale Ossea (Bone Mineral Density o BMD) del segmento osseo in esame.

La MOC consente di misurare attentamente la massa ossea che viene quantificata secondo una classificazione proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La capacità di far emergere le differenze assolute nella mineralizzazione dell'osso è di grande valore nella diagnosi e cura delle malattie metaboliche e degenerative dell'osso. Con questo esame, si può prevenire, diagnosticare e controllare l'evoluzione dell'osteoporosi o dell’osteopenia. L’osteoporosi è infatti spesso definita come “malattia silenziosa”, in quanto all’inizio è quasi sempre asintomatica. Questa condizione patologica si caratterizza per la progressiva diminuzione della massa ossea e per il costante deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo con conseguente maggiore fragilità ossea e quindi un aumento del rischio di fratture, che si verificano soprattutto nelle zone del polso, delle vertebre e dell’anca.

Il paziente viene invitato a sdraiarsi sul lettino densitometrico, appoggiando le gambe su un apposito sostegno. Un apparecchio posto sopra al lettino emette i raggi X , la cui capacità di penetrazione permette di misurare la densità ossea. La durata dell’esame è al massimo 10 minuti e consente di ottenere risultati espressi in T-score o Z-score. Il termine T-score sta a indicare la differenza, espressa in numero di deviazioni standard, tra il valore individuale che viene registrato e quello medio della popolazione sana di riferimento. Un T-score compreso fra +1 e -1 indica una mineralizzazione ossea nella norma. Lo Z-score indica invece la differenza tra il valore derivante dall’esame e quello di una popolazione sana di riferimento composta da soggetti dello stesso sesso e della stessa età dell’individuo in esame. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità viene definita osteoporosi severa quando il T-score è uguale o inferiore a -2,5.

La MOC non necessita di una particolare preparazione; si raccomanda di togliere prima dell'esame qualsiasi accessorio metallico, ad esempio i gioielli.

L'esame può essere svolto a qualsiasi età e non ha particolari controindicazioni, ad eccezione della gravidanza. La mineralometria è consigliata per diagnosticare l'osteoporosi in tempo e in particolare per quegli individui a rischio, come:

  • le donne in menopausa o con disturbi del ciclo mestruale.
  • le persone che presentano molti infortuni da stress senza una causa specifica.

La Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) non è invasiva, nè indolore. L'esposizione alle radiazioni per singolo esame è irrilevante, con valori che si aggirano attorno a 1 mRem. Non esistono dunque rischi né per il paziente, nè per l’operatore ed è possibile ripetere l’esame a breve distanza di tempo.